Mercoledì 8 maggio abbiamo avuto una lunga video-conferenza con i vertici del Fondo gestito da CONSAP. Ringraziamo Luana Bucalossi e le sue valide collaboratrici, Simona Rotasso e Cristina Ioli, per la larga disponibilità mostrataci nella spiegazione della situazione patrimoniale del Fondo. Tema sul quale, però, stiamo svolgendo approfondimenti e valutazioni che ora non siamo in grado di fornire e presentare ai lettori di questo blog.
Nell’incontro le responsabili operative del Fondo ci hanno comunicato alcune cifre. Provo a sintetizzarle mettendole in fila e a trarre poi qualche indicazione circa le cose da fare che presenteremo a CONSAP in un secondo momento.
Ecco le cifre:
- gli aventi diritto all’indennizzo sono 7.880
- all’8 maggio sono state inviate 6.412 mail (tutte in una volta a gennaio)
- si sono accreditati, vale a dire hanno aperto il loro profilo e scaricato la dichiarazione, 3.800 istanze
- 2.612 istanti, quindi, non hanno ancora avuto accesso al loro profilo. Di questi quanti sono quelli che non hanno ricevuto la mail perché CONSAP aveva indirizzi errati o disattivati?
- verranno inviate a breve 1.468 lettere postali a coloro che non hanno la posta elettronica (da questi sono esclusi quindi i 2.612 che non si sono accreditati).
- i mandati di pagamento saranno da ora settimanali e non più quindicinali.
Naturalmente il dato più delicato per fornire una valutazione del lavoro svolto da CONSAP sarebbe stato quello relativo alle domande trattate quotidianamente o almeno settimanalmente, ma su questo non abbiamo avuto dati certi. Credo, ma senza dati attendibili, che su questo gravano alcuni disservizi ascrivibili al mal funzionamento del server approntato alla bisogna.
Fa parte di quello che chiamo il “lato oscuro” della situazione anche l’asserita impossibilità a fornire il dato relativo alle mail non recapitate, perché errate, al momento del massiccio invio di gennaio. Un buon amministratore di server ha la possibilità di accedere al file log che registra le mancate consegne delle mail. Su questo aspetto, di assoluto valore, perché consentirebbe di distinguere tra quelle errate e quelle disattivate o inesistenti, si gioca la possibilità di ridurre il numero di coloro che non sono stati ancora raggiunti dalla procedura di erogazione della V quota.
In tal senso, le stesse considerazioni andranno fatte in relazione al prossimo invio delle lettere postali. Se attingono all’indirizzario che ha dato pessima prova di sé nel caso della IV quota – ma credo anche seppure in misura minore della III – il risultato non potrà essere molto confortante se ancora rimangono non pagate circa 1700 posizioni della IV quota. Qualcuna sarà stata recuperata dall’invio delle mail, ma qualcuna, e non poche, si aggiungerà alle 2.612 posizioni non accreditate aumentando il numero di coloro che non riceveranno l’indennizzo.
Questo aspetto è di fondamentale valore per la piena applicazione del diritto di indennizzo sancito dalla Legge. Per quanto si sia tentati di attribuire la responsabilità dei mancati pagamenti anche – e sottolineo anche – agli interessati e alla quota parte di negligenza (c’è purtroppo anche quella), la maggior parte però dipende dalle “cattive” pratiche messe in campo da CONSAP nel corso degli anni e, in questa circostanza, da una non accurata implementazione del database degli indirizzi mail.
Su questo aspetto, unito alla facilitazione delle procedure di accredito per gli utenti della piattaforma, si giocherà il successo del processo di erogazione, di questa come delle prossime quote.