Il presidente della Repubblica ha firmato

Lunedì scorso, 20 giugno, il presidente della Repubblica ha firmato il decreto governativo in attuazione della legge 210 Duilio.
È il passo finale dell’iter legislativo. Ora si aspetta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
La legge entrerà in vigore quindici giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Da quel momento ASSOCOND-CONAFI sarà impegnato a farla rispettare.

Ampio servizio de «Il nuovo cantiere»

Il numero 6, del giugno 2005, della rivista di settore «Il nuovo cantiere» dedica un ampio servizio al decreto attuativo della legge 210.
Già nel titolo, abbastanza forte, si sottolinea il carico che verrebbe posto sulle spalle dei costruttori: «Pagano solo i costruttori». In realtà, leggendo l’articolo, le posizioni diventano molto meno nette e definitive. Tra l’altro, come ormai ci siamo abituati a leggere, rimangono sempre inspiegabilmente contraddittori i rilievi mossi alla legge.
Si dice: i costi saranno insostenibili per alcuni costruttori. Dopo di chi si dice anche: ma graveranno sul costo degli appartamenti. Decidiamoci: i costi delle fideiussioni li pagano gli acquirenti o gli imprenditori? Se li pagano gli acquirenti gli imprenditori non hanno motivo di lamentarsi; se li pagano gli imprenditori l’aggravio, assolutamente congruo e dell’ordine di uno o al massimo 2 punti percentuali sulle cifre anticipate non li mette certo in braghe di tela.
In realtà non si vuole ammmettere, o meglio qualcuno alla fine dell’articolo lo ammette, che questa legge servirà proprio alle aziende sane che saranno in grado di stare sul mercato meglio perché garantiranno meglio i soldi dei propri clienti. O il mercato è fatto solo dai costruttori?
A volte sembra non si voglia capire una cosa di una semplicità disarmante (simplex sigillum veri!):
l’acquirente è un soggetto che impiega i suoi soldi per acquistare un bene per il quale anticipa parte del prezzo finale. Punto. L’acquirente non partecipa in alcun modo agli utili d’impresa alla quale versa il proprio denaro e la società fallisce proprio perché non riesce a creare utili. E volete che i soldi dell’acquirente, che nulla c’entra con il rischio d’impresa, non siano tutelati?

Intervento sul «Sole» di Paolo Piccoli

Il 21 il «Sole-24ore» è tornato sulla legge 210 ospitando un intervento di Paolo Piccoli, Presidente del Consiglio nazionale del Notariato. Apprezzabile nei toni ancorché ancorato alle note obiezioni che provengono da questa categoria di operatori.
Un rilievo va mosso comunque e riguarda il cosiddetto calcolo costi/benefici. Il costo di queste nuove garanzie, dice Piccoli, ricadrà sugli acquirenti, ma non dice che l’aggravio è decisamente inferiore a qualsiasi incremento di costo che il mercato abitativo ha assorbito in questi ultimi 15 anni. Si tratta, secondo i calcoli che l’ANIA ci comunicò all’inizio del percorso di discussione della legge, massimo del 2% sul valore assicurato, quindi non sul prezzo complessivo dell’appartamento, e comunque decrescente. Tutte le famiglie del CONAFI avrebbero voluto pagare non il 2 bensì il 5% in più ma almeno non perdere i propri soldi se non proprio divenire proprietari della casa! Hanno risparmiato il 2% per perdere tutto il resto!
Questo genere di considerazioni non lo riteniamo particolarmente convincente. Soprattutto perché sono assolutamente in contraddizione con l’altro rilievo mosso alla legge, e cioè quello di aver rinunciato ad allargare le garanzie! Ma come! Mi dici che le garanzie introdotte costano e poi mi critichi perché ne ho introdotte meno del necessario! Come se quelle non introdotte fossero a costo zero! Ancora non ci siamo, ma… coraggio ancora uno sforzo e finalmente la legge verrà capita!
Le lettere pubblicate dal «Sole», in fondo all’articolo, introducono finalmente la voce dei diretti interessati in una discussione nella quale i cittadini forse sono coloro che prima di tutti dovrebbero avere la parola dal momento che hanno vissuto sulla loro pelle la mancanza pluridecennale di qualsiasi riscontro a problematiche che ora, guarda caso, vengono analizzate con la giusta acribia.

Replica a Busani

«Il Sole-24ore» ha pubblicato oggi a pagina 27 una lettera-replica di Franco Casarano ai due articoli di Busani.
Sul testo è stato apportato qualche taglio, ripetto alla sua versione originale, ma non per questo, credo, risulta meno efficace nel contestare la sostanza delle critiche mosse da Busani all’impianto della 210.
La contro-replica del Busani è a dir poco buffa. Soprattutto quando, con la nonchalance di chi la vuol dare a bere dice: «sarebbe bastato importare il sistema francese per incentivare la correttezza fiscale e realizzare un compiuto quadro di tutela degli interessi degli acquirenti di immobili, non solo in costruzione». Una cosetta che si risolve così su due piedi… faceva prima a dire, non m’importa nulla che intanto vengano messi al sicuro quei cittadini che acquistano casa dal costruttore che finora sono stati i più penalizzati…
Come al solito vale la massima «il meglio è nemico del bene», se i suoi commenti non mi avessero convinto del contrario, che a Busani, dal basso della sua dottrinaria arroganza, non piace né l’uno né l’altro.

Questo il testo completo della replica di Franco Casarano.

Speriamo solo che non diventi un vizio!

Busani colpisce ancora. Sul numero del «Sole24ore» di ieri un’altra mezza pagina di causidici dilemmi sull’applicabilità della legge. Insomma, per Busani la legge è inapplicabile e Parlamento e Governo hanno preso un abbaglio clamoroso.
Naturalmente il Busani si guarda bene dal dire come sarebbe possibile ovviare alle inefficienze della legge a lui preme soltanto dire che i cittadini non sono affatto tutelati dalla fideiussione e che i notai avranno da faticare un po’ di più ecc.
Forse è il caso di fare sentire a Ferruccio De Bortoli, direttore del «Sole», il nostro disappunto per le intemerate del collaboratore del suo giornale: segreteria.direttore@ilsole24ore.com.
Dimenticavo: senza farci troppe domande sulla reale professione del Busani… che non si monti la testa e finisca per credere di fare il legislatore.

Un articolo vergognoso!

Non sappiamo per quale motivo al sig. Angelo Busani, collaboratore de «IlSole24Ore», non piace la legge 210, certo non per motivi ben argomentati e sostenibili.
La critica è legittima, soprattutto se serve a migliorare un dispositivo legislativo complesso e articolato, ma l’articolo comparso nell’inserto «Norme e tributi» di domenica, 12 giugno, del giornale di Confindustria è semplicemente delirante. A partire dall’occhiello: «La copertura garantita dalla fideiussione non potrà scattare per pagamenti in nero», come se la legge dovesse tutelare l’illegalità!
Busani non è nuovo a questi interventi, ma questa volta ha davvero esagerato per tono delle argomentazioni e merito dei rilievi… inesistenti sul piano tecnico.
Il danno è grave perché la legge ha bisogno di sostegno e di fiducia informata. Franco Casarano risponderà nel merito tecnico (si fa per dire!) dei rilievi mossi da Busani.
Rimane il rammarico per una testata che ci ha sempre seguito con competenza e attenzione, pensiamo a tutti gli articolo di Saverio Fossati, di Marco Liguori e di tanti altri collaboratori del «Sole», uno scivolone che speriamo possa recuperare al più presto.

È fatta…

il Governo ha approvato in via definitiva il decreto legislativo in attuazione alla legge delega 210, «Tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili in costruzione».
Grazie al Parlamento, al Governo, all’on. Duilio al sottosegretario Michele Vietti, al ministro Castelli e a tutti coloro che hanno sostenuto i cittadini del CONAFI-ASSOCOND in questi quattro anni di lavoro e impegno per un obiettivo di civiltà. Grazie all’ANCE e al suo presidente, Claudio De Albertis.
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO DATO VITA AL CONAFI E LO HANNO SOSTENUTO.

Malumori infondati

Qualche malumore, comprensibile ma anche sostanzialmente infondato, da parte delle piccole e medie imprese del settore edile.
Potete leggere la loro presa di posizione in questa nota [grazie a Gennaro Gallo per la segnalazione].

Nel merito due osservazioni:
a. l’aumento previsto dei costi delle case in costruzione è davvero relativo e, secondo le proiezione dell’ANIA non dovrebbe superare il 2-1,5%. Da calcolarsi, però, non sull’intero valore dell’immobile ma solo sulla quota relativa agli stadi di avanzamento lavori.
b. Il problema delle difficoltà che incontreranno le imprese a bassa patrimonializzazione è IL PROBLEMA, nel senso che è fuori da ogni logica di mercato che le imprese che non hanno soldi rischino quelli degli acquirenti! Del resto l’entrata in vigore a inizio 2006 dei protocolli di Basilea 2 imporrà al credito d’impresa regole più rigorose e quindi la necessità per le limprese di dotarsi di quote di patrimonio più elevate. Davvero non si capisce come si poteva andare avanti con imprese senza capitale che costruendo con i soldi degli acquirenti, neppure garantiti e sicuri, realizzavano profitti enormi e a rischio zero… tanto a pagare erano i cittadini!