Dopo molti sforzi e una dose fuori dell’ordinario di caparbietà siamo riusciti, la scorsa settimana, ad avere un incontro con il presidente di CONSAP, Masi, e la sua struttura, compreso il direttore Panarelli. Non la faccio lunga: sintetizzo i punti e gli intendimenti, con qualche considerazione finale.
Secondo CONSAP il primo, sommario, esame delle richieste di indennizzo, è stato completato. Entro due mesi, circa, CONSAP sarà in grado di inviare a tutti le sue determinazioni: ammissione al fondo o richiesta di integrazione documentale.
Quest’ultimo punto è quello che, ovviamente, solleva le maggiori criticità. In tal senso abbiamo convenuto di dar vita a consultazioni periodiche con CONSAP con lo scopo di velocizzare le pratiche di accoglimento della documentazione, evitare l’accanimento burocratico garantendo informazione adeguata ai cittadini.
Le nostre proposte per ottenere procedure più veloci: introdurre analisi di contesto; tener valide le copie; delibere di massa per i fallimenti numerosi; una definizione risultati-risorse-tempi messi in campo da CONSAP per guadagnare il tempo perduto.
Abbiamo insistito per la richiesta di una nuova campagna informativa adeguata. Masi si è mostrato decisamente sensibile, forte dei suoi trascorsi in RAI: la campagna tv sarà su reti RAI-Mediaset-La7, dati anche i costi notevolmente diminuiti data la situazione economica, si spera che non si risolva nell’invisibilità della precedente.
Sono in fase di decisione la ricostituzione del comitato consultivo del Fondo, da tempo scaduto. È un passo importante perché è stato il più evidente segnale di una certa, chiamiamola così, disattenzione nella gestione del fondo stesso. In contemporanea con il decreto, di competenza ministeriale, si dovrebbe procedere, finalmente, al sezionamento territoriale del Fondo. Non siamo riusciti a percepire, però, gli eventuali criteri che saranno adottati. Staremo a vedere, anche perché è questione spinosa e non priva di conseguenze concrete quanto ad applicazione effettiva della legge.
Ci è stato segnalato un incremento sostanzioso, hanno parlato di una vera e propria impennata, nei flussi di denaro del mese di febbraio: la legge si è applicata di più? Dovremmo avere più dati per valutare il senso e soprattutto la dinamica e la persistenza di questa tendenza.
Credo che sia sufficiente e vi invito a leggere attentamente questa news. Come sapete non sono né ottimista né pessimista: si trattava di agire e lo abbiamo fatto; la campagna di stampa e virale sula rete e tramite Facebook ha funzionato e la sensazione è stata che CONSAP ha accusato il colpo derivante dalla cattiva stampa di questi ultimi mesi. Occorre continuare e coinvolgere il più possibile gli interessati e i cittadini tutti al di là degli scoraggiamenti e della considerazioni rassegnate che spero siano lontane dai lettori di questa news. Questa è la situazione di noi cittadini italiani; è inutile piangersi addosso, nel nostro piccolo e su questa questione dobbiamo fare come se si giocassero le sorti del nostro vivere civile: quindi avanti nella campagna di sensibilizzazione.
Tutta l’attività di diffusione e partecipazione potete consultarla in diretta tramite Facebook e il mio blog. Come al solito vi invito ad accedere al social network che è un ottimo strumento di comunicazione qualsiasi cosa ne pensiate.
La pagina a cui dovete dare la vostra adesione e soprattutto convincere i vostri amici a fare altrettanto è questa:
http://www.facebook.com/pages/Fondo-vittime-fallimenti-immobiliari-un-diritto-negato/208194915919285
Mese: marzo 2012
Della serie: ma va!?? che sorpresa!!!
Il magazine online «Newspages» riporta queste notizia, presumibilmente presente su tutti i quotidiani di stamane:
Ance: il settore è in default Il Comitato di Presidenza dell`Associazione nazionale dei costruttori edili, riunitosi oggi a Roma, ha dichiarato lo stato di default del settore, stretto tra l’assenza di efficaci politiche di sviluppo, invocate da tempo e non ancora messe in campo, l’aggravarsi di una restrizione creditizia patologica e senza precedenti, e l’acuirsi del grave fenomeno dei ritardati pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche, soprattutto per effetto del patto di stabilità.
Un quadro allarmante che ha spinto il Comitato a dare mandato al Presidente, Paolo Buzzetti, ad appellarsi al Presidente del Consiglio, Mario Monti affinché si attivi immediatamente, coinvolgendo Ance, Banca d’Italia e Abi per mettere in campo misure capaci di ridare liquidità alle imprese di costruzione ridotte ormai allo stremo. Sblocco dei pagamenti e revisione del patto di stabilità interno fra gli interventi considerati prioritari dall’Ance. Dall`inizio della crisi a oggi solo nell’edilizia si sono persi circa 400 mila posti di lavoro e migliaia sono le imprese che stanno chiudendo i battenti.
Eccoli qui, bravi e belli come il sole a piangere sulle loro malefatte… Come volevasi dimostrare! Proprio perché siete in crisi dovete applicare la legge o volete continuare a scaricare le vostre responsabilità sugli acquirenti?
Paolo, il figlio, ricorda Ezio Zebelloni
Così ne scrive e a me piace ricordarlo come il carattere che vorrei fosse di tutti coloro che hanno attraversato le vicende che in questo blog sono documentate.
Apro un documento nuovo, con un nome triste.
È il momento di mettere, nero su bianco, i molti, o troppi, pensieri che si affastellano disordinati nella mia mente, dopo notti di poco sonno e tante lacrime.Papà non c’è più: ha lasciato la scena della vita nel giro di poche ore, battendo sul tempo i medici.
Lasciandoli lì, perplessi, a domandarsi perché, cosa o dove, mentre lui già se ne era andato.In realtà era semplicemente stanco.
Stanco di non poter vivere come avrebbe voluto: in movimento, in fretta, in agilità.
Lui che correva in moto, in macchina o sugli sci, che nuotava e si immergeva, che amava volare, i cavalli e il loro saltare…Invece negli ultimi tempi muoversi era per lui una sofferenza, forse non tanto fisica quanto mentale: sentiva il suo corpo troppo lento, sempre in ritardo sui suoi pensieri.
Troppo grande, e ogni giorno di più, la distanza tra quello che avrebbe voluto e quel che poteva fare.Forse non c’è più malato di chi non vuol più vivere.
Questo i medici non lo hanno capito, persi tra parametri fisici e dosaggi di farmaci. Moderni stregoni che pensano da meccanici.Non dovremmo essere tristi per lui: se lo siamo è solo perché ci mancherà il suo carattere difficile e spigoloso, ma fin troppo trasparente.
Si spacciava per duro, ma era facile alla lacrima.
E chi lo conosceva davvero, lo sa.Ora i miei tanti pensieri, accatastati e confusi, aspettano di essere messi in ordine: ci vorrà, com’è giusto, tempo.
E come sempre accade, i ricordi più belli rimarranno a galla nel mare della mia memoria.Paolo Zebelloni
Ciao Ezio!
Sono molto triste: è venuto a mancare improvvisamente l’amico Ezio Zebelloni. Piemontese, da sempre con il CONAFI, non si era più ripreso dallo sciopero della fame che aveva condotto per l’approvazione del dlgs 122. L’avevo sentito l’altro giorno perché aveva ricevuto anche lui la lettera con la richiesta di nuova documentazione da parte di CONSAP. Prego per Ezio e per la sua famiglia.