L’emendamento del notariato (o di chi per esso) non è compreso nella finanziaria

Così almeno sembrerebbe a una prima, faticosa, ricerca nei meandri degli articoli che la compongono dopo l’approvazione in commissione Bilancio sabato sera.
Se vero finalmente un gesto di buon senso di fronte a un’iniziativa scriteriata. Uso questo termine per almeno due buone ragioni.
La prima riguarda il metodo adottato: si è presentato un emendamento dalle pesanti conseguenze (quanto davvero meditate?) su un dlgs, 122, che fu approvato attraverso una costante condivisione dell’articolato con tutti i soggetti coinvolti… compresi i notai. Perché non dirci nulla?
Nelle conseguenze, poi, le norme che si volevano introdurre, come spiegato nel commento di Franco Casarano, rivelano l’intenzione di vanificare l’efficacia della legge così come è uscita dallo scorso Parlamento e dallo scorso Governo. Punto.
Non mi auguro un seguito.

Il testo da inviare ai componenti la commissione bilancio:

Abbiamo appreso della presentazione nella Vostra commissione di emendamenti alla legge finanziaria che di fatto sopprimerebbero le tutele patrimoniali degli acquirenti di immobili in costruzione previste dal dlgs 122, in special modo la fideiussione. Sarebbe un gravissimo passo indietro rispetto alla normativa introdotta, già in notevole ritardo, nella scorsa legislatura. Davvero non comprendiamo il senso di questa manovra che va ad esclusivo detrimento dei cittadini che già stanno sopportando i guai derivati dalla vicenda dei mutui casa. Vi chiediamo di respingere gli emendamenti presentati e di incrementare lo sforzo di applicazione della legge Duilio e del dlgs 122, ampiamente in linea con le più avanzate e civili legislazioni europee.

Gli indirizzi sono questi:
casero_l@camera.it, ossorio_g@camera.it, pegolo_g@camera.it, zinzi_d@camera.it, alemanno_g@camera.it, alfano_a@camera.it, armani_p@camera.it, armosino_m@camera.it, aurisicchio_r@camera.it, bezzi_g@camera.it, bordo_m@camera.it, borghesi_a@camera.it, pomicino_p@camera.it, crisafulli_v@camera.it, crisci_n@camera.it, crosetto_g@camera.it, delpidio_d@camera.it, digioia_r@camera.it, filippi_a@camera.it, garavaglia_m@camera.it, santanche_garnero@camera.it, giorgetti_a@camera.it, giudice_g@camera.it, iacomino_s@camera.it, lamalfa_g@camera.it, leddi_m@camera.it, leone_a@camera.it, marchi_m@camera.it, marras_g@camera.it, milana_r@camera.it, misiani_a@camera.it, napoletano_f@camera.it, peretti_e@camera.it, piro_f@camera.it, raiti_s@camera.it, ravetto_l@camera.it, ricci_a@camera.it, rossi_n@camera.it, tabacci_b@camera.it, taglialatela_m@camera.it, vannucci_m@camera.it, ventura_m@camera.it, verro_a@camera.it, villetti_r@camera.it, zanella_l@camera.it, zorzato_m@camera.it

Quello che davvero non mi piace in tutta questa storia…

… è constatare che alla base del tentativo di cancellare la fideiussione non c’è tanto una volontà chiara e netta che ci dice: cari cittadini che impiegate i vostri soldi nell’acquisto della casa non confidate in una tutela che non vi spetta, altre sono le priorità che ci interessano: salvare certe imprese; mantenere alta l’aspettativa di un facile guadagno in un settore in cui la legalità è pressapoco assente; far arricchire anche chi non ha cultura d’impresa, non investe in ricerca; se ne sbatte delle nuove esigenze dell’abitare, insomma prendetevi il vostro rischio e chiudete il becco. No, questo nessuno verrà mai a dircelo. Ci diranno, e me l’hanno detto, guarda che siete dei poveri illusi, voi e la vostra legge. Siete degli illusi perché in questa nazione che non è una nazione, voi avete creduto che una semplice norma potesse essere applicata così come è uscita dall’aula parlamentare. E no, non è così. La legge, quando non è applicata, la si cambia. Ma perché non si applica? Mi chiedo. Forse perché è scritta male? Forse perché è impossibile applicarla? Non credo proprio: a confutare questa affermazione basterebbe una sola impresa una che ha lavorato e venduto le sue case applicando la norma. E ce ne sono, non tante, non tutte, ma ce ne sono. No, non si applica perché non la si vuole applicare, non la vogliono applicare così come il ladro sa che non si può rubare ma ruba lo stesso.
A questo punto il mio interlocutore, nemmeno tanto immaginario, è come se dicesse: dal momento che le norme contro il furto non evitano che ci siano dei furti allora modifichiamo la legge che li vieta.
Altro che emendamento al dlgs 122… Come mi ha scritto Lorena: «l’Italia ci prova ogni tanto ad uscire dal giro poco virtuoso della legittimazione di ciò che ovunque è illegittimo», vediamo di prolungare la prova fino a farla diventare norma.

Il testo dell’emendamento e i motivi per cui siamo radicalmente contrari

Qui potete scaricare l’emendamento soppressivo della fideiussione, che nei suoi aspetti principali, se non addirittura alla lettera, ricalca un precedente emendamento che settori del Notariato nazionale avevano intenzione di proporre come emendamento a uno dei pacchetti Bersani.
Le nostre controdeduzioni sono a firma Franco Casarano e sottolineano gli aspetti largamente insufficienti e sostanzialmente abrogativi di quella «tutela del patrimonio degli acquirenti di immobili in costruzione» che è titolo e sostanza della legge Duilio.

Gli emendamenti sono soppressivi della fideiussione e della tutela

Stiamo registrando il più clamoroso e chiaro tentativo di affossare la legge Duilio sulla tutela degli immobili in costruzione. Le norme che si vorrebbero introdurre non sono in grado di tutelare adeguatamente gli acquirenti in quanto non li sottrarrebbero dalle more della procedura fallimentare. Per durata e disponibilità finale di soldi in sede di riparto la procedura, lato acquirente, si risolverebbe comunque in un disastro economico. I soldi eventualmente recuperati sarebbero disponibili dopo un lasso di tempo così lungo da non permettere il loro utilizzo nell’acquisto di una nuova casa. La fideiussione ad escussione immediata entro 30 giorni dal fallimento, prevista dal dlgs 122, permette, invece, all’acquirente di rivolgersi immediatamente a un altro operatore, confermando l’impiego di quei soldi all’acquisto del bene casa.
Questo il testo del comunicato stampa ASSOCOND CONAFI di oggi:

In una situazione in cui i cittadini italiani sono già più che in affanno per i mutui casa alcuni deputati non trovano di meglio che vanificare le tutele per gli acquirenti di immobili previste dal dlgs 122 del 2005.
È il senso degli emendamenti alla legge finanziaria presentati in commissione Bilancio. In buona sostanza rendono ineffettuale l’obbligo di fideiussione a carico degli imprenditori e a garanzia degli acconti versati dall’acquirente prima di entrare in pieno possesso della casa. La norma di tutela, in linea con le normative europee, verrebbe, se passassero gli emendamenti, stravolta e l’acquirente si troverebbe nuovamente, in caso di fallimento dell’impresa, alle prese con la procedura fallimentare e con i suoi tempi e le sue modalità, a lui certo non favorevoli.
ASSOCOND CONAFI, esprime la più totale contrarietà allo spirito e alla lettera di questi emendamenti. Il dlgs è ampiamente disatteso dagli imprenditori e da alcune centrali cooperative. Un emendamento di questo genere in realtà, tradisce la malcelata convinzione che la disciplina di tutela sia costruita su meccanismi, che, se hanno trovato piena e soddisfacente applicazione in altri paesi europei, non possano però trovare cittadinanza in Italia, per la presunta inadeguatezza del sistema-paese, premiando l’illegalità che nel settore delle costruzioni rischia di essere la regola e non l’eccezione e alterando le regole della concorrenza.
Stupisce, in un momento come l’attuale, che si pensi di privare il cittadino italiano di una tutela che va nel senso dell’art. 47 della Costituzione; ci pare una scelta dissennata e priva di corrispondenza con la volontà espressa all’unanimità dallo scorso Parlamento di evitare i drammi che migliaia e migliaia di famiglie stanno vivendo in conseguenza di fallimenti nei quali non hanno avuto nessuna responsabilità.

Il partito del sabotaggio

Un nuovo emendamento alla finanziaria sarebbe stato presentato da alcuni deputati. L’intenzione, secondo un trafiletto pubblicato dal «Sole24Ore», sarebbe quella di alleggerire l’obbligo fideiussorio.
Non so quanto siano consapevoli degli effetti negativi in ordine alla tutela appena istituita e all’alimentazione del fondo per le vittime, in ogni modo i firmatari sono assolutamente trasversali: Francesco Tolotti (Ulivo) di Brescia; Antonio Pepe (An) di Foggia; Giancarlo Laurini (Fi), di Potenza ma eletto in Campania; Paolo Del Mese (Popolari), Salerno; Franco Ceccuzzi (Ulivo), Toscana.
Una considerazione maliziosa: tranne Tolotti, tutti gli altri sono stati eletti in zone in cui l’applicazione della legge è pressoché nulla.