L’inesorabile procedura… e la molle elusione della legge

Partecipando ai convegni si ascoltano interventi cosiddetti tecnici. Sacrosanti, importanti, professionalmente necessari anche per chi non professa… [il termine più in uso, ormai credo un tormentone, è: profilo]. Sta di fatto che un aspetto che a noi comuni mortali non viene mai chiarito è l’inesorabile e tetragona applicazione della legge di procedura fallimentare. Nulla e nessuno può scuoterla, nulla e nessuno fa recedere alcuno dei soggetti implicati dal muoversi secondo il dettato di legge risalente al 1942. Un feticcio del codice civile, credo a ragione.
Ma il punto non è questo [altro tormentone linguistico da evitare], è che viceversa e senza alcuna ragionevole ragione, senza alcun arricciarsi di sopracciglio, costoro, notai, giudici e avvocati per lo più e quasi sempre e solo loro, si limitano a constatare l’inapplicazione di fatto del dlgs 122; non c’è nessuno che dice «non si può fare», non va bene, è sbagliato, qualcuno che dica: la legge è inesorabile… così come sono inesorabili le procedure concorsuali; così come sono inesorabili i moniti del giudici sulla turbativa d’asta quando qualcuno che la casa l’ha interamente pagata espone striscioni per avvertire di un diritto di prelazione che qualcuno fatica anche a riconoscere.
Per non parlare dell’algida distinzione che viene propinata ai cittadini finiti incolpevolmente nel tritacarne delle procedure: quella tra legittimità e giustizia; nella quale è sottintesa non solo la più totale inimicizia tra la prima e la seconda, ma anche il prevalere della prima sulla seconda, in virtù di non so quale principio di inciviltà.
Beh, io questo lo chiamo il trionfo dell’inciviltà giuridica.

Bilancio provvisorio del convegno di Cittadinanzattiva

Due considerazioni: 1. dopo otto anni di lavoro e una legge approvata le associazione dei consumatori si accorgono del problema. Problema è stato risolto con una legge, la 122, che non funziona semplicemente perché è boicottata, non perché non funzioni in sé. Il fatto che viene applicata, poco, ma viene applicata significa che si può, anzi in un paese civile quale non è il nostro SI DEVE APPLICARE.
2. Cominciano a girare, proposte dai notai, disegni di legge quanto meno problematici, e non confacenti con la dlgs 122. Merito del convegno è averne parlato a viso aperto e con soggetti ragionevoli: occorre approfondire e molto prima che la legge venga stravolta e vanificata senza neppure essere entrata realmente in vigore.
Osservazione “politica”: le leggi si modificano, ovvio, ma non sotto la pressione della loro inapplicazione. Prima si applicano in toto e poi se ne può discutere il miglioramento. A vantaggio di chi poi? se non degli acquirenti che sono il soggetto contraente debole che il legislatore ha ritenuto meritevole di tutela? visto i disastri combinati e la drammaticità delle vicende subite?
Questo deve essere ben chiaro e su questo non ci saranno notai che tengano: la legge va applicata nel suo spirito e la tutela degli acquirenti va realizzata nella sua pienezza così come avviene in tutti i paesi civili… escluso il nostro.

Giusto per ricordarsi le cifre e la dimensione dell’inapplicazione

Domani il convegno organizzato da Cittadinanza attiva discuterà della disapplicazione del dlgs 122.
Intanto offriamo all’opinione pubblica le nostre stime sull’entità della disapplicazione e sui suoi risvolti e conseguenze sulla capienza del Fondo di solidarietà e sui rischi che i cittadini italiani corrono stante l’attuale intollerabile situazione.
Questo il documento.

Convegno organizzato da Cittadinanzattiva sulla legge 122

Si terrà a Milano il 16 dicembre prossimo nel pomeriggio. Il titolo è «La tutela degli acquirenti nell’acquisto degli immobili da costruire: applicazione del D.Lgs 122/2005… finzione o realtà?». Vediamo se riusciamo a trasformare in realtà almeno la presenza delle vittime!!!!
Intanto tra i relatori Franco Casarano, presidente ASSOCOND-CONAFI, giusto perché l’incontro non sia quattro chiacchiere e buffet… per il resto vedremo.
La locandina del convegno.