Ieri sera convegno dell’UDC a Bologna, dedicato alla tutela del risparmio. Tra gli altri, intervenuti sui temi di attualità, la partecipazione della consigliera regionale, capogruppo dell’UDC in Regione Emilia Romagna, Maria Cristina Marri. Un intervento appassionato ed emotivamente partecipato che ha scosso non poco l’uditorio che si apprestava ad ascoltare, forse, asettiche letture sullo stato comatoso in cui versa il risparmio in questa particolare congiuntura.
Maria Cristina Marri ha confermato il sostegno che il sottosegretario on. Michele Vietti fornisce alla soluzione da noi proposta all’impasse provocato dagli emendamenti approvati in Commissione Giustizia in Senato.
Una partita che, a questo punto, CONAFI e ASSOCOND devono giocare con più decisione se non vogliono rischiare l’irreparabile.
Mese: febbraio 2004
Incontro in Regione Emilia Romagna
Martedì scorso CONAFI Emilia Romagna si è incontrato con l’assessore Pierluigi Rivola che ha illustrato la costituzione di un fondo di 300mila euro da destinare alle famiglie vittime dei fallimenti regionali in regione. Il dispositivo dell’erogazione nei prossimi giorni.
L’articolo della testata «Nuova Ferrara» sull’incontro.
Convegno UDC a Bologna, 23 febbraio
Lunedì, 23 febbraio, a Bologna, l’UDC ha organizzato un convegno dedicato al tema del risparmio. Il titolo, quanto mai appropriato: «La Costituzione italiana tutela il risparmio». Avremmo preferito il punto interrogativo… ma l’importante è parlarne e, soprattutto, agire di conseguenza, perché se c’è l’interrogativo all’ora bisogna fare in modo di toglierlo, se invece ci si riferisce al dettato costituzionale occorrerà verificare se sia stato applicato. Il nostro caso dice di no.
Il programma ufficiale non prevede la nostra partecipazione, anche se Cristina Marri, consigliere regionale, interverrà sul tema: faremo in modo di esserci (Antonio Monteleone sta contattando gli organizzatori bolognesi che ben ci conoscono). Il convegno inizia alle 18, all’Holiday Inn Bologna City, p.zza della Costituzione 1 (ma va!!!).
Fallimento Muntenia di Legnano
La famiglia Oldrini e le altre coinvolte nel fallimento Muntenia hanno ottenuto un po’ di attenzione da «il Giorno», edizione di Legnano di domenica 15 febbraio.
Perché nel pavese?
Ercole Marrico invia l’articolo della «Provincia pavese» di domenica 8 febbraio (qui il richiamo in prima), che racconta il fallimento in cui è coinvolto insieme con altre 12 famiglie. Grazie a Filiberto Mayda, cronista della «Provincia pavese» per l’eccellente lavoro di documentazione su una realtà drammatica che ancora troppo spesso viene ignorata.
Notizia dell’ultima ora: dopo l’uscita di questo articolo, l’esecutore fallimentare ha acconsentito alla trattativa diretta tra banche e avvocati delle famiglie coinvolte (mera coincidenza???).
Una considerazione e un invito: un articolo per ognuno dei fallimenti che il CONAFI ha registrato sarebbe la goccia che ogni giorno ricorda a chi decide di fare in fretta e bene il suo dovere: interrompere questo scempio!!! Approvare il ddl 2195 al Senato al più presto possibile così come è stato approvato alla Camera!!!!
La manifestazione del Condominio La Torre
Si è svolta la manifestazione a Torino del condominio «La Torre». Non è andata male e qualche risultato lo si è avuto. Soprattutto si comincia a osservare un impegno più concreto da parte delle amministrazioni.
Lo scrive Antonino Salerno nel comunicato stampa ufficiale di CONAFI-ASSOCOND Piemonte:
Un centinaio di persone ha oggi manifestato davanti la sede del Consiglio regionale. Chiedevano un intervento decisivo della Regione in merito alla vicenda che vede 48 famiglie residenti in via Pietro Cossa rischiare casa e risparmi a causa dell’insolvenza del consorzio costruttore. Ancora una volta la legge fallimentare italiana, unica in Europa a non prendere neppure in considerazione la tutela del risparmio impiegato per l’acquisto della casa, stava per mietere le sue vittime. E però accaduto un piccolo ed inaspettato miracolo. Gli assessori, i tecnici, i rappresentanti politici di maggioranza ed opposizione, le associazioni, hanno lavorato senza sosta dalle 10 della mattina per una soluzione che è sfociata in una delibera di Consiglio, redatta in giornata e votata all’unanimità dal Consiglio alle 17. Questa delibera sblocca l’erogazione di un finanziamento, di cui è creditore il consorzio in difficoltà, che consentirà il frazionamento del mutuo e la cancellazione dell’ipoteca gravante sull’immobile. Salvando le case alle 48 famiglie. Riteniamo questo evento eccezionale un segnale politico importantissimo. Le istituzioni cominciano a farsi compiutamente carico dei danni causati dalla legge fallimentare, riconoscendone esplicitamente l’iniquità e riaffermando la necessità e l’urgenza di una legge nazionale di tutela del risparmio destinato alla casa di abitazione. Esattamente come recita l’articolo 47 della Costituzione italiana. Questo risultato si è potuto ottenere grazie alla sensibilità di tutto il Consiglio regionale, in particolare dell’assessore Botta e del Presidente Cota, ma anche dell’assessore comunale Tricarico che si è sempre speso su questa questione. Non ultimi tutti i cittadini coinvolti che hanno saputo mantenersi uniti e determinati. Ci auguriamo che gli ultimi passi procedurali possano ora compiersi senza sorprese.
Ma ad Avigliana non scherzano quanto ad assurdità
Un altro caso, questa volta ad Avigliana, in provincia di Torino, raccontato da Riccardo Barabani:
La famiglia vittima è quella di Antonio Bianco, coinvolta nel fallimento «Cooperativa Casa del Lavoratore» insieme con altre 22 famiglie. La situazione è fresca di fallimento, le famiglie o non si parlano o si vergognano di dire quanto gli sta succedendo. Il signor Antonio è il più attivo anche se si sente ancora addosso quel timore nell’osare a parlare con il sindaco piuttosto che con il senatore di turno. Vi è stato l’incontro con il Sen. Cambursano, sempre disponibile, sempre vicino alle famiglie, sempre vicino a Conafi. Oltre a sottoporgli l’ennesima ingiustizia, proprio nel suo territorio, abbiamo discusso a lungo con lui di quanto sta succedendo a Roma. Poi Salamone e Bianco hanno incontrato presso il comune di Avigliana il sindaco: si è impegnata ad intervenire a favore delle vittime e ha chiesto la documentazione sul caso. Molto preoccupata dalle dichiarazioni di CONAFI: o le istituzioni intervengo o i mobili della gente li troverà in piazza. Parlerà anche con Chiamparino e la Bresso, e si è impegnata a inoltrare mozione e sollecito di intervento verso Provincia e Regione.
Infine dal sindaco di Giaveno, che non a caso è l’on. Napoli, già vicino a CONAFI nel passato (caso Zebelloni) che si è impegnato appena Bianco gli porterà la documentazione a fare immediatamente un’interrogazione parlamentare a favore oltre che della vittima dell’impegno che CONAFI ha costante sul territorio.
Storia di fallimento: ma davvero così assurda?
Il quotidiano «il Giorno», nella sua edizione lombarda, di domenica 8 febbraio, ha raccontato l’ennesima storia di fallimento. Una coppia di coniugi coinvolta, dice il titolista, in un’«assurda vicenda». È la stessa assurda vicenda per almeno altre 200mila famiglie italiane!!!
Presidio del Condominio La Torre a Torino
A Torino, in via Pietro Cossa 293/40, il condominio «La Torre» lotta per veder riconosciuto il diritto alla proprietà della casa: sono 48 famiglie che hanno speso tutti i loro soldi per una casa che non è ancora loro. Coinvolto una cooperativa a sua volta fecente parte di un consorzio come minimo inadempiente.
La storia, molto ben raccontata e dettagliata, sul sito del «Comitato la Torre».
MARTEDÌ 10 FEBBRAIO 2004 – PRESIDIO DEL CONDOMINIO LA TORRE IN VIA ALFIERI DAVANTI AL PALAZZO LASCARIS, SEDE DEL CONSIGLIO REGIONALE DALLE ORE 10 ALLE 13.
Servizio del «Foglio» sul consumerismo
Senza necessariamente condividerne del tutto il taglio, vi propongo la paginata che il quotidiano «il Foglio», nel suo numero di ieri, dedica alla galassia delle associazioni di difesa dei consumatori.
Alcune considerazioni fanno effettivamente pensare e, forse, possono rispondere, almeno parzialmente alla domanda che spesso mi pongo: perché finora nessuna di queste associazioni si è mai occupata di una questione come la nostra?