Gli svarioni del sito di «Repubblica»

Che i cosiddetti esperti che discettano un tanto al chilo sui siti dei quotidiani non brillino è risaputo ma che arrivino a confondere la «registrazione» con la «trascrizione» del preliminare è ridicolo oltre che pericoloso e fuorviante.
L’esilarante risposta al quesito, che per altro pone una domanda importante senza ricevere una risposta corretta, la trovate sul sito di «Repubblica» basta cliccare qui.
Ho provveduto a inviargli immediatamente queste osservazioni utilizzando lo spazio per inoltrare i quesiti:

Nella risposta al quesito sulle tutele per chi acquista casa in costruzione, la vicenda delle sanzione al costruttore che non rilascia fideiussione non è stata data in termini corretti. Non ci sono sanzioni se queste si intendono come pecuniarie o ritiri di licenza o cose così. In realtà la legge prevede la nullità del preliminare il che pone l’imprenditore in una situazione di incertezza che non è conveniente neppure all’istituto di credito che, conviene dirlo, è il soggetto che mette in condizioni l’impresa di operare (i soldi dell’acquirente arrivano in secondo tempo). In più credo che la tutela a cui si riferisce non sia la mera registrazione del preliminare che nulla cambia nella procedura fallimentare quanto a privilegi nel credito (l’acquirente rimane sempre chirografaro e quindi non piglia nulla), bensì alla trascrizione del preliminare che è cosa ben diversa e infatti va fatta davanti a un notaio e nessun imprenditore accetta. In più le garanzie sono anche date dal altri articoli del dgls 122 che andrebbero evidenziati e spiegati. In particolare l’obbligo di cancellazione e frazionamento del mutuo prima del rogito e limiti alla revocatoria. Questo per completezza nell’informazione doverosa nei confronti dei vostri lettori.

Se potete inviate lettere di protesta al sito di «Repubblica»: quella pubblicata è una risposta da cialtroni.

Alcune acide considerazioni

Ho inviato a «Il Barbiere della Sera», notissimo sito, nonché luogo di discussione tra i professionisti dell’informazione, alcune acide considerazioni, lo riconosco, sul trattamento che abbiamo ricevuto dalla stampa quotidiana.
Molto cortesemente è stato pubblicato: potete leggerlo qui.
Che dire d’altro? L’episodio del passaggio di Staffelli è particolarmente illuminante: il noto personaggio televisivo, come si dice quando la combinano grossa, ha ricevuto nei giorni immediatamente precedenti l’iniziativa tutti i miei comunicati; sia a «Striscia» che alla sua rubrica a «Radio24». Quest’ultima amabilmente risponde automaticamente che prenderà in considerazione la segnalazione con la dovuta attenzione.
Cari i miei colleghi, la prossima volta vedremo di fare qualcosa di, diciamo così, più robusto. Va bene?

Bilancio in chiaroscuro dei due giorni di presidio davanti a IMI San Paolo.

Buoni i tre servizi che ci hanno dedicato Tg3 Lombardia, Telereporter e Telenova; meno buona per non dire di peggio, la copertura da parte della carta stampata. Evidentemente sottoposta a pressioni in un momento di fusioni bancarie che, purtroppo per il nostro disgraziato paese, comportano riverberi sugli assetti editoriali dei maggiori quotidiani; «Corriere della sera» e «Repubblica» in primis.
Non riesco a spiegarmi in altro modo la totale assenza di copertura di un evento che, a guardare il rilievo che questi giornali offrono a manifestazioni di dissenso importanti ma comunque dai contorni decisamente più sfumati, avrebbe moltissimi motivi di interesse.

Operazione Palazzo del Duca a Milano: da domani 26 al 27

Abbiamo rinunciato a una giornata per concentrarci in due di forte denuncia della situazione in cui versano le famiglie coinvolte nel fallimento COGEOS e non solo.
Sono stati invitati tutti i consiglieri comunali milanesi e regionali. Una loro partecipazione, anche nella forma di una stretta di mano alle famiglie, può voler dire qualcosa ai signori della banche.

Il titolo del servizio delle scorse settimane sull’Espresso sintetizza bene il senso della nostra denuncia dei comportamenti immorali di San Paolo IMI-Intesa: LADRI DI CASE.

Operazione Palazzo del Duca a Milano

Vi avevo annunciato una iniziativa “forte” nei confronti delle banche che hanno in mano le sorti economiche e patrimoniali di 36 famiglie coinvolte nel fallimento COGEOS, in Lombardia. Dopo anni di cause legali, ricorsi, controricorsi e trattative più o meno convinte da parte degli istituti di credito, si è arrivati al pignoramento delle case e al rischio concreto che, pur in presenza di una disponibilità chiara e accertata, da parte delle famiglie ad accollarsi ulteriori spese per raggiungere finalmente la piena proprietà dell’appartamento, Istituto San Paolo e BancaIntesa (da poco unite) procedono senza remore sulla strada dello scontro con le famiglie.

Gli istituti predetti hanno però un punto debole: la pubblicità dei loro comportamenti. Per questo si è deciso per una iniziativa di protesta davanti alla sede milanese dell’Istituto San Paolo in piazza Cordusio, nel centro cittadino (la Casa del Duca, appunto).

La questione va oltre, naturalmente la vicenda COGEOS e quindi la partecipazione di tutti coloro che hanno contenziosi aperti con questi istituti di credito o li hanno visti cedere alle società di recupero, hanno un ottimo motivo per partecipare al presidio con le famiglie del fallimento COGEOS.

Come dove quando

La manifestazione durerà tre giorni: dal 25 ottobre al 27; ogni giorno dalle 8-8.30 del mattino alle 18-18.30 del pomeriggio; avrà come supporto logistico un gazebo posto davanti alla sede dell’Istituto San Paolo da cui distribuiremo materiale per sensibilizzare i passanti e gli impiegati delle banche.
Naturalmente lo scopo è quello di far confluire al gazebo mass media, politici e amministratori locali in modo da rendere pubblica la vicenda e i comportamenti delle banche.

Come partecipare

L’adesione più efficace è ovviamente la propria partecipazione fisica all’iniziativa, in modo che le famiglie del COGEOS non siano da sole (ricordo che queste famiglie hanno partecipato sempre e dall’inizio, sei anni fa, a tutte, dico tutte le manifestazione che ASSOCOND CONAFI hanno fatto per ottenere la legge. In questo momento hanno bisogno della partecipazione di tutti. Come al solito, però, il problema di pochi (apparentemente) è il problema di tutti e quindi la soluzione per loro può essere la soluzione anche per gli altri.
A questo proposito ASSOCOND CONAFI del Piemonte, che sulla questione banche ha trovato l’appoggio fattivo della Regione Piemonte, sarà presente, nella giornata di venerdì 27, proprio per spingere le banche ad accelerare e concludere le trattative aperte.

Come possono partecipare i lontani

Coloro che hanno contenziosi aperti con le banche potrebbero usare la visibilità dell’evento per farsi vivi con fax, telegrammi o mail nei confronti dei loro referenti, ricordando loro la manifestazione, magari rilanciando i comunicati stampa che faremo e che potrete recuperare sul mio blog.
La stessa cosa potrebbe essere fatta del buon servizio di Riccardo Bocca sull’Espresso della settimana scorsa, che spero tutti abbiano acquistato.

Per ora è quanto. Sono sempre disponibile al telefono o via mail per chiarimenti e suggerimenti sull’iniziativa che, torno a ripeterlo, ha effetti positivi su tutta quanta la partita che ASSOCOND CONAFI sta giocando quanto ad applicazione della legge, suo perfezionamento e pressioni sulla politica.