Valle Muricana

Quando il CONAFI ha preso il via, era il novembre del 2000, eravamo certissimi della drammaticità del problema che andavamo a presentare all’opinione pubblica e al mondo politico, non eravamo sicuri della dimensione (qualche mese dopo accertata con buona approssimazione), ma di aver scoperchiato un vaso di Pandora, ebbene, di questo non ne avevamo la certezza. Ora, dopo il caso Cons. Coop. Casa Lazio, dalla Capitale ci giungono nuove drammatiche segnalazioni che ci confermano: sì, abbiamo scoperchiato il vaso.
Questa, innanzitutto: un caso di ordinaria follia immobiliare che sta prostrando venti famiglie in via Valle Muricana.

Ecco il loro drammatico appello.

Sospesa per vizio di forma l’asta di Alba

Un istante fa Giorgio Barbiero, del CONAFI Liguria, mi ha comunicato che è stata sospesa per vizio di forma l’asta di Alba. La signora Cristina e suo marito Pierino hanno ancora due mesi di respiro.

Forse qualcosa hanno fatto i nostri fax… non ho certezze al riguardo, mi piace però sperarlo… se non altro perché potrebbe essere un segnale che la mobilitazione dei cittadini sui casi residui dell’applicazione della procedura fallimentare può, se non fermarla, per lo meno attenuare le sue più drammatiche e inaccettabili conseguenze.

Le provvidenze della Regione Lazio

Il quotidiano «il Messaggero» di ieri pubblica un dettagliato articolo, a firma Francesca Filippi, in cui si evidenziano i criteri usati dalla Regione Lazio per l’erogazione delle provvidenze di legge a favore delle vittime della vicenda Consorzio Coop. Casa Lazio.

Come CONAFI-ASSOCOND non possiamo evitare di muovere alcune osservazioni di merito sui provvedimenti:

perché solo il 50% dei soci avrebbero diritto ai fondi? Gli altri chi sono? Figli della serva?
Non solo: ma l’idea di scindere i soci delle cooperative raggruppandoli in base alle iniziative è meccanismo insensato. Li si può fare entrare nelle case ma non si vede in che modo li si possa rendere proprietari se non attraverso un meccanismo che, questo sì, promuoverebbe la bancarotta delle cooperative stesse, da evitare come la peste.

Un’ultima considerazione riguarda l’affermazione dell’assessore Ciocchetti sui soci che non rientrando nella fattispecie dell’edilizia residenziale pubblica (legge 167) «sono vittime di truffe in rapporti fra privati in cui la Regione non è parte in causa».

Affermazione sconcertante e, per certi versi, offensiva: forse che coloro che hanno cercato di acquistare casa senza sovvenzione hanno meno diritti degli altri? O forse si vuol nascondere che gran parte della credibilità del Consorzio nasceva dal fatto che, proprio perché partecipava ai piani dalla Regione riusciva a vendere meglio anche a coloro che non vi aderivano? In ogni caso non è possibile lavarsene le mani con una battuta francamente infelice.

Il cinico dott. curatore ecc. Pasquero

Ricevo da una gentile signora:

«Sig. De Benedetti la informo a seguito della comunicazione che mi ha inviato per i coniugi Cristina e Pierino: ho inviato i fax, ebbene le dirò … il Curatore Pasquero quando ha capito di che si trattava mi ha risposto che a lui la cosa non interessava !!!!!!!!!!
Sono disorientata da tale cinismo.
Cordiali saluti Maria Emilia…».

Non ho nulla da aggiungere.

Un vero schifo!

Un’altra storiaccia per la quale non riesco a immaginare nulla che possa strappare questi due onesti coniugi alle conseguenze che la legge prevede: la loro casa, dopo vent’anni, messa all’asta.

Per quanto continui da quattro anni a raccogliere storie simili, questa ha il volto di due gentili signori, Pierino Pelacci, orchestrale in pensione e sua moglie, Cristina Sonzin, di Ospedaletti di Imperia, che il 16 novembre, martedì prossimo, assisteranno impotenti alla messa all’asta con incanto della propria casa al tribunale di Alba.

Un vero schifo!

Questo l’articolo pubblicato sul «Secolo XIX» nel mese di febbraio 2004, insieme con l’aulica prosa del bando d’asta pubblicato il 20 ottobre scorso sulla «Stampa».

Farò un comunicato stampa, cercherò di recuperare qualche fax cui inviare lettere di protesta… se a qualcuno viene in mente qualcosa di più efficace me lo dica così che riesca a mitigare il mio disgusto.

Due nuovi link utili

Il primo è il «Centro Servizi Immobiliari di Roma» che ha una sezione di news molto efficiente. Spesso ha segnalato le nostre iniziative e l’andamento della discussione sulla legge 210. Consultarlo non guasta e molte informazioni sono di pregio.

Come di pregio sono quelle di «Casa Ambiente Territorio», anch’esso molto aggiornato e, ça va sans dire, nostro amico.

Entrambi i link li potete trovare sulla colonnina a destra del blog.

La Birreria Pedavena

Antonio Monteleone, del CONAFI Emilia Romagna, mi segnala l’appello dei lavoratori della storica Birreria Pedavena: «loro come noi sono in una fase della loro vita drammatica, più di una volta ho mandato qualche e-mail per chiedere sostegno alle nostre iniziative… penso che sia civile dargli una mano aderendo al loro appello… Grazie».

Per l’adesione all’appello a favore dei lavoratori della Birreria Pedavena collegatevi alla pagina
per firmare l’appello
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Reazioni dei commissari liquidatori Coop. Casa Lazio

Dopo il successo della conferenza stampa del 2 novembre le reazioni da parte dei commissari liquidatori non si sono fatte attendere.
Una prima la si è avuta con l’invio stamane alle 8.55 di una mail con allegato un comunicato stampa a firma dei commissari stessi indirizzato ai responsabili della comunicazione delle coop. e al CONAFI. La mail, innanzitutto, invita a rendere nota la replica alle cose dette in conferenza stampa dal Coordinamento degli avvocati. Cosa che facciamo più che volentieri convinti che la chiarezza, quando è in gioco il patrimonio di migliaia di famiglie, sia un obbligo per tutti.
Il comunicato lo potete leggere qui.

Un breve commento è però dovuto:
Intanto i commissari sembra abbiano preso atto dell’opposizione emersa tra i legali e le famiglie coinvolte nella vicenda in ordine all’intenzione di liquidare le cooperative: il comunicato, infatti, non fa menzione del commissariamento delle cooperative, per quanto non vi sia neppure un’esplicita smentita di questa intenzione. E di questo siamo dispiaciuti. Siamo invece lieti che vengano svolte azioni revocatorie per recuperare i pagamenti fatti dal Consorzio anche se queste azioni dovranno preoccuparsi di non ritorcersi come ulteriore danno alle cooperative.