Il testo dell’articolo di Gabriella De Matteis per «Repubblica» di sabato 7 aprile ci aggiorna sulla situazione:
Una coppia aveva firmato effetti per quasi ventimila euro. Ipotizzato anche il reato di truffa
Palazzi di Lama Balice, sequestrate le cambiali versate ai costruttori
Il provvedimento è destinato a costituire un importante precedente. La procura di Bari ha disposto il sequestro delle cambiali che una coppia ha firmato per poter comprare un appartamento a lama Balice, in uno dei palazzi ai quali gli agenti della Forestale hanno apposto i sigilli nel febbraio scorso. Nel capoluogo pugliese non era mai accaduto. Ora i magistrati Roberto Rossi e Francesca Romana Pirrelli che coordinano le indagini sulla lottizzazione abusiva, ipotizzano anche il reato di truffa. La procura parte da un ragionamento, da un´ipotesi delineatasi nel corso dell´attività investigativa. I costruttori hanno continuato a vendere e a costruire gli appartamenti nonostante fossero già a conoscenza delle indagini, avviate dai magistrati di via Nazariantz.
Nella zona c´erano stati già altri sequestri, la notizia dell´inchiesta della procura era nota. E nonostante tutto loro hanno continuato a mettere sul mercato gli alloggi. La gente ha comprato, ha versato una prima consistente rata e ha anche fatto ricorso alle cambiali. Come la coppia che, dopo la proteste in strada, le richieste di intervento all´amministrazione comunale, ha deciso di presentare un ricorso, invocando appunto il blocco dell´incasso delle cambiali da parte dei costruttori. Vicini al matrimonio, i due fidanzati avevano acquistato uno degli appartamenti costruiti da una società che fa capo a Pasquale Rafaschieri. E prima del sequestro dell´edificio avevano versato una parte della somma. Il resto avrebbero dovuto pagarlo con le cambiali. Ventiquattro quelle firmate e poste all´incasso a partire dal 10 aprile. Ieri mattina gli uomini della sezione di pg della guardia di finanza hanno notificato al costruttore Pasquale Rafaschieri il provvedimento di sequestro degli effetti bancari, emessi dalla coppia. Delle 24 cambiali, dieci hanno un valore di mille euro, 14, invece, di seicento per un importo complessivo di 18.400 euro. E sulla scrivania dei sostituti procuratori che coordinano le indagini c´è già un secondo esposto, presentato da un altro cittadino che ha comprato un appartamento in uno dei palazzi ai quali gli agenti della Forestale hanno apposto i sigilli.
E non è escluso che altri acquirenti decidano di seguire la stessa via, già intrapresa dalla coppia che ha chiesto e ottenuto il blocco della riscossione delle cambiali. L´inchiesta sfociata nel sequestro dei palazzi che, secondo i progetti devono essere trasformati in abitazioni e in alberghi, è nata dall’esposto dell´ex senatore Ettore Bucciero. E ha permesso di accertare, o almeno così sostiene l´accusa, come il complesso edilizio sia stato realizzato (ma non ancora ultimato) in una zona sottoposta a vincolo, in alcuni punti troppi vicini alla lama. Non solo. La costruzione degli immobili è stata possibile grazie a una variante al piano regolatore che, sostengono i magistrati Rossi e Pirrelli, è stata approvata su un «falso presupposto». La zona, all’epoca, era costituita soltanto da campagne e terreni, eppure fu fatta rientrare in un Programma di riqualificazione urbano.
A questo punto, dopo tutti i segnali che abbiamo inviato noi di ASSOCOND CONAFI, interventi sulla stampa di Franco Casarano e l’articolo che conferma le intenzioni dei Sostituti Procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Bari Francesca Pirrelli e Roberto Rossi, magistrati di riconosciuto valore ed esperienza, è veramente incomprensibile come la maggioranza degli acquirenti di Lama Balice a Bari, non si attivino per tutelare i propri interessi. La spiegazioni, forse, risiede nel fatto che i cittadini sperano in un dissequestro degli immobili in costruzione, solo così potrebbero sperare di evitare di perdere i propri risparmi e non sarebbero “costretti” a tutelarsi perché minacciati da una ingiusta rescissione del contratto di acquisto della casa. Per riacquistarla, infatti, viene ventilato un prezzo pari al doppio di quello stabilito.