Il «collera day» dei costruttori e il nostro!

Ottimamente organizzata. I caschetti gialli sul selciato di Piazza Affari a Milano sono stati di forte impatto emotivo e hanno rappresentato al meglio la situazione drammatica in cui vive il settore. Ma noi viviamo l’altro lato della medaglia, non meno drammatico e non meno inaccettabile, anzi. Se a molti degli imprenditori, se non tutti, si potrebbe facilmente replicare «chi è causa del suo mal pianga se stesso», e motivi per piangere ne hanno tantissimi a cominciare dalla scarsa propensione a rispettare le regole, noi abbiamo di vista, tragicamente a portata di mouse centinaia, se non migliaia, di famiglie che stanno perdendo o hanno già visto dissolversi risparmi, tanti, e casa in un vortice di stress e dispendio morale e nervoso senza fine.
A questo dobbiamo dire basta con la stessa forza espressiva dei costruttori e di molte cooperative che i danni della loro, dico loro, crisi sono riusciti a scaricarli sui loro clienti!!!
L’unica nota positiva sono le dichiarazioni di Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil, l’associazione dei costruttori lombardi che ha dichiarato questo:

«Le imprese di costruzione sono allo stremo delle forze: hanno resistito per anni ma oggi hanno esaurito tutte le loro risorse e non vedono all’orizzonte nessuna possibilità di invertire un ciclo economico così negativo».

Anche noi siamo allo stremo! Sia chiaro!
De Albertis continua:

«600 lavoratori allontanati da una azienda fanno notizia per mesi sui media, mentre 360.000 addetti delle costruzioni senza lavoro non fanno notizia perché frammentati in decine di migliaia di imprese e perchè fino ad oggi noi non eravamo scesi mai in piazza».

Se è per quello anche le centinaia di famiglie, che stanno pagando per colpe non loro e soprattutto perché consorzi di coop come quelle aderenti a Confcooperative non applicano la legge così come centinaia di piccole imprese fuori legge, anche loro hanno una visibilità frammentata e discontinua quindi non del tutto percepita dall’opinione pubblica!
Dalla politica, riprende De Albertis,

«Ci aspettiamo risposte concrete per fronteggiare l’emergenza: un cambio di rotta nelle politiche fiscali che possano divenire strumenti premiali di crescita; il rispetto degli accordi contrattuali e il pagamento del dovuto; azioni di riattivazione della leva del credito per le imprese e le famiglie; un vero alleggerimento del peso della burocrazia; l’intensificazione della vigilanza e del controllo per stanare e combattere chi opera fuori dalle regole; il sostegno alla domanda per far ripartire gli investimenti nel settore».

Quando De Albertis dice intensifichiamo la vigilanza e il controllo per stanare e combattere chi opera fuori dalle regole dice forse «le imprese devono applicare la legge come tutti i cittadini»? Intensificare la vigilanza e combattere per noi significa una cosa precisa: INTRODURRE SANZIONI A CHI COSTRUTTORE O COOPERATIVA NON APPLICA LA LEGGE!

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