Una riflessione veloce (in parte anticipata sulla versione Facebook): ho ripristinato il blog che racconta e documenta dal 2003! sì: dal 2003, buona parte dell’attività di ASSOCOND-CONAFI sulla questione dei fallimenti immobiliari. Non è tutta l’attività di ASSOCOND-CONAFI. Molto è stato fatto sulla riforma del condominio. Moltissimo si è speso sulla tutela del condomino. I professionisti che fanno parte dell’ossatura di ASSOCOND-CONAFI hanno continuato a fornire ai più il meglio delle loro capacità. Lo hanno fatto direttamente con la loro attività professionale; spesso e volentieri spendendosi in vicende oscure e difficili, salvando decine di famiglie dal baratro del fallimento economico ed esistenziale.
Eppure, in questa vicenda c’è un convitato di pietra il cui ruolo doveva essere decisivo e lo è stato in misura inferiore alle aspettative. Sono le famiglie, le persone direttamente coinvolte e intrappolate nel meccanismo.
E qui parlo personalmente. Non sono un legale. Sono un cittadino che professionalmente ha fatto altro: ha scritto, scrive e continuerà a farlo. Mi sono dato il compito, assieme all’avv. Franco Casarano e Marco Magni, di portare a termine la missione che ci siamo dati nel lontano 2000: garantire ai cittadini italiani l’acquisto sicuro della propria casa. La legge è stata approvata; il diritto al risarcimento pure. Si tratta di applicarla. Manca un piccolo tassello, importante: le sanzioni per chi la legge non la vuole applicare. Questo è il nostro impegno in questi ultimi anni, questo è quello che documenterò sul blog e sui social sui quali siamo presenti.
Spesso devo rispondere a obiezioni e perplessità che troverebbero una facile risposta se soltanto qualcuno di coloro che pongono domande facesse scorrere anche velocemente tutto ciò che c’è scritto in questo blog; le storie, le difficoltà, il dibattito parlamentare per ottenere la legge e via via tutto ciò che ne è seguito e lo ha preceduto. Gli interventi sui giornali, sulle tv, le polemiche con giuristi, associazioni, imprenditori ecc.
Un lavoro immenso, svolto da pochissime persone, a cui spesso ha fatto da contraltare la crassa ignoranza di chi pur coinvolto in quelle vicende riparte sempre da zero, come se il mondo, le cose e le persone che si sono mosse e hanno lavorato senza chiedere nulla in cambio, non fossero mai esistiti.
Si dice che siamo un popolo senza memoria e senza la necessaria attenzione. È la verità. È per questo che ogni volta che sento gettare la croce addosso a qualcuno e a qualcosa conto non fino a dieci ma fino a mille, prima di prendere per oro colato rimproveri, imprecazioni e maledizioni che, queste sì, lasciano il tempo che trovano e non spostano di un millimetro le cose.
Noi questo millimetro lo vogliamo spostare.
Un pensiero su “Dopo tanti anni di questo blog, verrebbe da dire troppi”