Chiesti quattro anni e sei mesi di reclusione al presidente del Consorzio Casa Lazio

COOP CASA LAZIO: CHIESTE CONDANNE PER FALCO E FIGLIA

(AGI) – Roma, 7 giu. – Quattro anni e sei mesi di reclusione
per Francesco Emilio Falco, all’epoca dei fatti presidente del
Consorzio Coop Casa Lazio, tre anni per la figlia Eleonora,
sua stretta collaboratrice. È quanto hanno sollecitato stamani
i pm Giuseppe Cascini e Stefano Pesci nella loro requisitoria
al processo che si sta svolgendo davanti ai giudici dell’ottava
sezione penale del Tribunale di Roma, nel quale i due Falco
devono rispondere delle accuse di corruzione, falso materiale e
occultamento di atti. Solo a Falco padre, inoltre, i magistrati
contestano anche il reato di calunnia.
Al centro della vicenda, per la quale sono stati condannati
in primo grado con rito abbreviato Salvatore Di Giorgio
(funzionario del ministero delle Attività Produttive,
condannato a 3 anni e 4 mesi) e l’intermediario Francesco Danna
(condannato a 3 anni), una tangente di 75 mila euro che Di
Giorgio avrebbe intascato per predisporre una relazione
ispettiva favorevole al consorzio omettendo di rilevare le
gravissime condotte di sottrazione del denaro in danno alle
cooperative aderenti e l’assenza del requisito di mutualità.
Danna avrebbe invece avuto il ruolo di mediatore e, da questa
operazione, avrebbe guadagnato 65 mila euro.
Al vaglio del collegio giudicante, inoltre, c’è l’episodio
di calunnia contestato a Falco padre per circa 15 milioni di
cambiali emesse da varie cooperative con tanto di sua firma che
lui avrebbe definito falsa.
In apertura del processo, poi, i pm avevano integrato il
capo di imputazione contestando a Francesco ed Eleonora Falco
anche i reati di falso materiale e occultamento di atti veri:
in concorso con Di Giorgio e Danna, secondo l’accusa, i Falco
avrebbero occultato una relazione ispettiva, come atto vero,
fatta da un collega di Di Giorgio, sottraendola nell’aprile del
2003 dagli uffici dello stesso dicastero. Questo documento, che
al ministero risultava smarrito, è stato trovato in copia
nell’abitazione di Danna: per i pm, il suo contenuto non era
favorevole agli interessi di Falco, tanto è vero che sarebbe
stato fatto sparire per essere sostituito successivamente dalla
relazione più favorevole scritta da Di Giorgio. (AGI)

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