Le leggi sono migliorabili. Certo. Ma come e in che modo? È un comportamento intollerabile e profondamente incivile, eticamente riprovevole oltre che illegittimo sul piano del diritto, che un gruppo cospicuo di interessi rappresentato da imprenditori, chiamiamoli disinvolti, per non dire altro, e consorzi di cooperative (come il CCL di Milano, per non far nomi) cerchi di mettere il legislatore di fronte al fatto compiuto di una legge disapplicata per costringerlo, successivamente, a una modifica che significherà soltanto l’annullamento delle garanzie previste a tutela del patrimonio delle famiglie italiane.
La legge ha percentuali di elusione altissime per l’esplicita e certificata volontà di soggetti imprenditoriali e cooperativi di non applicarla non per presunte difficoltà tecniche della legge. Sia chiaro: le imprese e le coop che, viceversa, applicano la legge continuano a fare i loro affari e a raccogliere correttamente i profitti legittimi che la loro attività merita.
Il resto sono chiacchiere e banalità interessate… ideologia a buon mercato e foglie di fico per soggetti che dietro la facciata dei buoni propositi e delle buone azioni nascondono irresponsabilità sociale e imprenditoriale.
Questo per sgombrare il campo da equivoci mercatisti… direbbe Tremonti…