Nell’ultimo numero di «Newspages»: le potete leggere qui.
Rilevante l’affermazione, riportata dal magazine, di Carla Tomasi, presidente FINCO (Federazione industrie delle costruzioni) :
«L’importanza del settore per la crescita dell’economia del nostro Paese è evidente ai più, anche se taluni comportamenti non sembrano coerenti con tale prospettiva. Si consideri, ad esempio, l’attuale asfissiante, bizantina ed ingiustificata pressione fiscale sugli immobili, che ha il solo effetto, nel concreto, di frenare le attività economiche in generale e delle imprese del settore in particolare, tarpando di fatto le ali alla crescita del nostro Paese».
Osservo: tutto vero, con qualche precisazione:
- la qualità della crescita che il settore dice di aver portato all’economia italiana, spesso devastante, con una presenza del riciclaggio di danaro sporco e mafioso ben al di sopra di percentuali a due cifre!
- La pressione fiscale sugli immobili da una parte frena l’attività economica ma dall’altra è richiesta proprio dal tipo di sviluppo economico che si persegue: rendere sconveniente l’acquisto della casa, mobilizzare la popolazione, garantisce mobilità lavorativa e flessibilità sociale che riducono costi della manodopera; garantiscono uno stock di popolazione sempre disponibile là dove ve n’è bisogno, una mobilità sociale orizzontale che sostituisce la mobilità verticale dello sviluppo economico del dopoguerra.