Presenteremo le nuove disposizioni di legge in vigore dal 16 marzo in tema di tutela degli acquirenti di immobili in costruzione giovedì 14 marzo.
Qui il testo del comunicato stampa.
Presenteremo le nuove disposizioni di legge in vigore dal 16 marzo in tema di tutela degli acquirenti di immobili in costruzione giovedì 14 marzo.
Qui il testo del comunicato stampa.
6-bis. All’art. 17, comma 2 del decreto legislativo 20 giugno 2005, n. 122, le parole “quindici anni” sono sostituite dalle seguenti: “venticinque anni”.
Firmatari:
Mattesini, Margiotta, Stefano Esposito, Spilabotte, D’Adda, Pezzopane, Giacobbe, Pagliari, Fasiolo, Cuomo.
Porta il n. 2681.
Il 9 febbraio è stato assegnato alla Commissione Giustizia, in settimana dovremmo conoscere i relatori.
L’articolo di nostro interesse è diventato il n. 12.
Ecco il testo del comunicato stampa dell’on. Eleonora Cimbro a seguito della risposta data dal Governo alla sua interpellanza.
Sono tornata nuovamente su una questione che sto seguendo, insieme con altri deputati, fin dall’inizio dell’attuale legislatura: la tutela degli acquirenti di immobili, in caso di fallimento dell’azienda costruttrice. Oggi, attraverso un’interpellanza urgente presentata in aula, abbiamo ribadito la necessità di modificare l’impianto sanzionatorio nei confronti delle ditte che non applicano la normativa vigente: il 70% delle nuove costruzioni viene infatti venduto senza la garanzia fideiussoria imposta dalla legge.
Nella risposta, il Ministro ha ricordato come siano state depositate ben cinque proposte di legge sul medesimo tema; di una in particolare, l’iter è stato avviato al Senato. Sarà nostro impegno assicurarci che la discussione sull’atto proceda, incontrandoci prossimamente con i membri della Commissione incaricata dell’esame della proposta, e con il relatore: l’obiettivo è portare a casa il risultato entro la fine della legislatura.
È interesse anche dei costruttori che questa legge venga discussa e approvata: ponendo la necessità per il costruttore di essere considerato «garantibile», la garanzia fideiussoria stimola il miglioramento della qualità imprenditoriale, diminuendo così il rischio di default.
Chiederemo pertanto un incontro al Presidente dell’ANCE De Albertis, per invitarlo a una riflessione su questo tema, che siamo certi riterrà anche lui di primaria importanza.
Con la conversione in legge del decreto «sblocca Italia» le famiglie alle quali CONSAP ha respinto la domanda di ammissione al Fondo in quanto vittime di «esecuzioni giudiziarie» e non di «procedure concorsuali» potranno essere riammesse alle provvidenze del Fondo!!!!
Un risultato che dobbiamo innanzitutto alla costante dedizione, ai limiti della caparbietà, di Marco Magni, vicepresidente di ASSOCOND-CONAFI; alla supervisione tecnico-giuridica di Franco Casarano e di Simona Bezzi e di un manipolo trasversale di deputate e deputati, senatrici e senatori.
Particolarmente attiva e partecipe alle sorti dell’emendamento, e non dall’ultima fase, l’on. Eleonora Cimbro e il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro a cui va il nostro sentito ringraziamento.
Per quanto mi riguarda, visto che un blog è più di una cronaca asettica, non posso che esprimere la felicità di lavorare con delle persone il cui valore morale ed etico, oltre che tecnico, non è espressione di un mero interesse transitorio ma comportamento abituale.
Ieri 23 ottobre 2014, la Camera dei Deputati ha approvato con voto di fiducia
ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE del Decreto 12 settembre n.133 contenente la modifica al d.lgs. 122/05.
Questo l’estratto del verbale di approvazione alla Camera dell’art.di interpretazione certa comma 2 art. 13. L’emendamento è in seconda pagina, 90 del testo originale.
Come molti sanno un migliaio di famiglie circa non hanno potuto accedere al Fondo di indennizzo a causa della lettura ristretta dell’art. 13 comma 2 da parte di CONSAP.
Dopo decine di tentativi siamo riusciti, con l’aiuto decisivo dei parlamentari di ogni schieramento (e in questa occasione il PD al completo), a ottenere l’approvazione ieri, 17 ottobre, in commissione «Ambiente, territorio e lavori pubblici» (VIII) della Camera dei deputati, DL 133/2014, all’art. 20 del seguente emendamento:
ALLEGATO
BOZZA NON CORRETTA
DL 133/2014
Emendamenti approvati
…
ART. 20…
Dopo il comma 4, è aggiunto il seguente:
4-bis. Dopo l’articolo 13 del decreto legislativo 20 giugno 2005, n. 122, è aggiunto il seguente:«Art. 13-bis.
(Disposizione interpretativa dell’articolo 13, comma 2).
1. Il comma 2 dell’articolo 13 si interpreta nel senso che il requisito di cui al comma 1, lettera b), del medesimo articolo 13, e conseguentemente la tutela prevista in detto comma 2, non viene meno anche nei casi di acquisto della proprietà o di conseguimento dell’assegnazione in base ad accordi negoziali o all’aggiudicazione all’asta, avvenuti in qualunque procedura esecutiva».
Naturalmente prima che diventi operativo mancano molti altri passaggi, ma diciamo che un primo passo è stato fatto. Vedremo e vi terremo informati.
Aggiornamento: Ecco il testo nel verbale dell’approvazione in commissione VIII (importante il ruolo dell’on. Borghi che ha sostenuto l’emendamento dall’inizio, e non solo, del sottosegretario Del Basso De Caro, dell’on. Eleonora Combro del PD e dell’on. Ivan Catalano del Gruppo misto; altri hanno lavorato, di altri schieramenti e avremo modo di nominarli quando la procedura di approvazione sarà completata).
La proposta di modifica al comma 2 dell’art. 13 del d.lgs 122, ha come scopo ovviare alla lettura restrittiva di CONSAP, che esclude dalle provvidenze del Fondo coloro che sono stati coinvolti in procedure esecutive e non concorsuali, vale a dire coloro che hanno perso soldi e casa per effetto di esecuzioni giudiziarie richieste dagli istituti di credito senza passare da procedure concorsuali, cioè fallimento dell’impresa. Gli effetti per le famiglie sono stati pressoché uguali a quelle coinvolte nel fallimento, ma CONSAP ritiene che non essendo stata chiaramente indicata la fattispecie nel comma in oggetto queste famiglie non abbiano diritto all’indennizzo.
Qui potete leggere la proposta di emendamento.
In questi mesi abbiamo presentato al Parlamento una proposta di modifica al sistema sanzionatorio del d.lgs 122 che, come tutti sanno, è attualmente a dir poco carente. I tentativi di ottenere una presa in carico effettiva degli emendamenti hanno coinvolto il Governo e i gruppi parlamentari in maniera trasversale.
Più volte siamo riusciti a introdurre l’emendamento nei diversi decreti che riguardavano vuoi gli assetti complessivi del comparto edilizio vuoi decreti e dispositivi più generici: mai siamo riusciti a superare l’opposizione della lobby dei costruttori che, occorre dirlo, rifiuta di discutere direttamente della questione arroccandosi, come ha fatto spesso il presidente di ANCE, Buzzetti, dietro la paura di aggravare ulteriormente la situazione del settore.
Nella primavera dell’anno in corso il Parlamento ha però approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a discutere della questione della disapplicazione del d.lgs 122.
Qui il testo dell’emendamento sanzionatorio che abbiamo proposto.